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Giornalisti


Il mestiere del giornalista è avvincente: inchieste, investigazioni, comunicazioni in prima pagina rendono la professione una continua avventura alla ricerca di scoop e di notizie bollenti. Reporter in esterna, esperti che viaggiano attorno al mondo per catturare quell'immagine, quella frase che potrebbe cambiare in un flash la storia di un popolo. Si dice che per fare il giornalista bisogna avere la stoffa adatta. E' necessaria molta determinatezza, tanto coraggio e la consapevolezza che la categoria non sempre è pienamente apprezzata. Il lavoro comporta dei rischi, anche solo per realizzare un servizio non molto importante, perché il settore del giornalismo tocca punti nevralgici tipici del diritto, che possono essere, il più delle volte, anche in contrapposizione fra loro. I principali diritti che fungono da pilastri per l'esercizio della professione sono il diritto di cronaca, quello di satira, la libertà di parola e quella di manifestare liberamente il proprio pensiero. A contrastare ciò si oppongono numerosi diritti in capo ai protagonisti della notizia, come il diritto alla privacy, la tutela della proprietà privata, la segretezza delle informazioni e la protezione della dignità. Questa continua lotta fra libertà dei professionisti e tutele a favore dei personaggi pubblici pone il giornalista sul filo di un rasoio. Basterebbe poco, come una frase o una notizia riportata in maniera difforme per far precipitare il professionista nella voragine del torto.

Non tutti possono professarsi giornalisti. L'attività prevede una serie di requisiti in assenza dei quali chi scrive notizie non può reputarsi giornalista. Esistono blogger e scrittori che hanno un proprio spazio all'interno del quale riportano notizie provenienti dalle testate più importanti, commentando in prima linea l'evento in esso contenuto. Questi ultimi, pur manifestando la libertà di pensiero, non sono definibili giornalisti, e l'esercizio abusivo della professione (senza specificare, ad esempio, che il sito non è una testata) potrebbe comportare un reato. L'ordinamento italiano disciplina dettagliatamente la professione, istituendo un Ordine Nazionale all'interno del quale è necessario iscriversi per poter esercitare l'attività, sia in maniera continuativa che in concomitanza con altre tipologie di lavoro. Il contratto di lavoro può essere di rapporto dipendente o assimilato al libero professionista, ed è la stessa legge a definirne i confini della subordinazione.